Danisinni, quartiere nel cuore del centro storico, è resiliente. La comunità, grazie all’impegno e alla determinazione di cittadini volontari, sta costruendo il suo futuro. Ha trasformato le difficoltà in occasioni di evoluzione e di apprendimento. E quotidianamente ridefinisce il suo cammino. Tanto finora è stato fatto, nell’ottica di un processo di riqualificazione e di rigenerazione urbana.

Una piccola oasi immersa nel verde, con fattoria sociale e teatro, cucina solidale, il consultorio, sportelli di ascolto per le famiglie, una biblioteca, opere di assistenza e, prima che arrivasse lo spettro della pandemia, iniziative formative ed eventi di coinvolgimento e di intrattenimento.

«Un vero e proprio processo di partecipazione attiva, che vede i giovani, in particolare, protagonisti e promotori di iniziative sul territorio di coesione e di produttività. – spiega il parroco di Danisinni, il frate francescano Mauro Billetta – L’atteggiamento di fondo che muove la comunità di Danisinni prima ancora di “fare” qualcosa, è quello di riporre fiducia nelle nuove generazioni e credere nella possibilità di costruire qui un futuro migliore: coltivare la speranza e condividere visioni e progetti, non con mero ottimismo, ma con la capacità di mettersi in gioco, credendo nel domani . Il lavoro onesto e inserito in una filiera etica esprime un tassello fondamentale di tutto il processo comunitario».

Un sogno divenuto realtà, l’asilo ritrovato

Un passo in avanti nel percorso di partecipazione attiva portato avanti dalla comunità di Danisinni è la ristrutturazione dell’asilo nido Galante. La struttura verrà riaperta grazie al finanziamento della Regione di 3 milioni di euro.
Si tratta di una tappa determinante e di grande impatto per il territorio. «Quattro anni fa ci siamo opposti all’ipotesi dell’abbattimento della struttura per la realizzazione di una villa nella nostra piazza. – precisa frate Billetta – Lo abbiamo fatto sia per dare valore ai piccoli e al loro percorso di crescita, sia per una rivisitazione della piazza come luogo di incontro per turisti e per quanti provengono da altre parti della città. Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione e alle sinergie: con il supporto di diverse fondazioni è stato, infatti, già pagato parte del progetto di adeguamento antisismico».

FONTE:

il Mediterraneo 24

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